Abstract:
La tesi intende approfondire uno dei fenomeni che, negli ultimi anni, sta emergendo in modo dirompente nei sistemi socio-economici internazionali. La dispersione scolastica, nota come quella condizione di svantaggio che ostacola o preclude il completamento del percorso di studi e l’acquisizione delle competenze richieste dal mondo del lavoro, ha subito un’improvvisa accelerazione dopo la pandemia di Covid-19, che ha facilitato la cronicizzazione di alcuni fattori di disuguaglianza tipici della povertà educativa. In quel momento storico di incertezza anche l’Unione Europea ha dovuto approntare risposte utili ad arrestare la dispersione, assumendo prima consapevolezza delle peculiarità del fenomeno, e poi adottando politiche mirate alla sua regolazione. Nel primo capitolo si osserverà come l’Unione Europea abbia saputo coagulare il background di ciascun Paese per il raggiungimento di obiettivi condivisi e per canalizzare le risorse stanziate dal Recovery and Resilience Facility verso alcune priorità, tra cui l’istruzione. Nel secondo capitolo si evidenzia come il PNRR italiano abbia elevato a Missione l’insieme delle azioni che soprattutto le Istituzioni Scolastiche devono realizzare per prevenire e contrastare efficacemente la dispersione, destinando le risorse ricevute secondo criteri di performance, in linea con la vocazione del Piano. Tra gli strumenti più utili per raggiungere questo traguardo, come illustra il terzo capitolo, vi sono le reti di scuole e i protocolli di intesa, che tramite sinergie tra gli stakeholders sul territorio sembrano capaci di presidiare le aree a maggior rischio di devianza sociale e di abbandono educativo.