Abstract:
Si stima che almeno metà della popolazione mondiale sia in grado di esprimersi correntemente in due o più lingue. È stato dimostrato che questa facoltà apporta numerosi vantaggi: facilita l'apprendimento di altre lingue, migliora il modo di pensare, promuove i contatti con persone e culture diverse ed offre prospettive economiche migliori. Inoltre, il plurilinguismo consente di migliorar gli esiti di salute e di benessere.
Le medesime considerazioni fatte per le lingue nazionali possono esser estese alle lingue regionali o dialetti, che, senza adeguate e tempestive misure di conservazione e rivitalizzazione sono a rischio di scomparire.
Dopo aver presentato il quadro teorico di riferimento relativo al plurilinguismo e alla conservazione e rivitalizzazione delle lingue, questo lavoro fa un excursus della lingua veneta nelle sue varietà linguistiche, protagoniste di un plurilinguismo in costante evoluzione e dialogo con la lingua nazionale italiana. All’analisi sociolinguistica segue una presentazione delle iniziative che sono state attuate nel tempo per la sistematizzazione e conservazione del veneto, nonché i casi studio da cui poter attingere alcune buoni prassi. Uno spazio è stato dedicato alla questione della trascrizione ortografica del veneto, con osservazioni personali al riguardo. Infine, la ricerca è stata integrata da un’inchiesta condotta personalmente, la quale ha evidenziato un atteggiamento sostanzialmente positivo tra la popolazione del Veneto verso la rivitalizzazione della lingua veneta.
Dalla ricerca si può trarre la conclusione che — nonostante l’uso della lingua veneta non sia più stigmatizzato come un tempo — fattori come la scarsa consapevolezza tra i giovani del suo valore culturale, il poco incisivo contributo dato sin qui dalla politica e i fenomeni socioeconomici che ne ostacolano la trasmissione (mondo del lavoro, migrazioni, globalizzazione, ecc.) possono mettere una seria ipoteca sul futuro della stessa.