Abstract:
Questo elaborato intende muovere dalle complessità relative alla gestione del Sistema Sanitario Nazionale italiano legate a problematiche quali il calo demografico e all’invecchiamento della popolazione così come alla mancanza di personale sanitario qualificato e di una corretta formazione dello stesso. Tali criticità si affronteranno volgendo altresì uno sguardo ai sistemi sanitari internazionali.
Si considereranno le politiche pubbliche nel medesimo ambito con particolare riferimento alla situazione pandemica e post-pandemica e la difficile conciliazione tra un apparato burocratico ancora fortemente gerarchico in relazione ai più recenti afflati teorici relativi alla governance delle organizzazioni e alla governance multilivello.
Oltre ad una visione macroscopica, si vorrebbe offrire un’analisi a livello micro in modo da cogliere entrambe le dimensioni del fare sanitario.
In questo senso, non si può prescindere dall’affrontare il ruolo del personale sanitario inteso come figura cardine del rapporto di cura ma anche l’attuale degenerazione che ha investito tale categoria: da “health and care givers” a burocrati incastonati (in modo più o meno cosciente) all’interno di un rigido – a tratti inceppato - meccanismo composto da protocolli, linee guida e prassi.
Ed è ancor più pregnante, a mio avviso, affrontare il punto di vista dell’utente/paziente il quale, nel momento più delicato della propria esistenza come la fase della malattia, si ritrova fagocitato all’interno di una struttura burocratica – non solo metaforicamente - vetusta e pericolante, frutto di politiche errate e, peraltro, in un rapporto fortemente asimmetrico quale quello che si instaura con il personale.
In ultimo, si porrà una riflessione sul futuro del settore relativo alla salute con particolare riguardo verso le sperimentazioni di alcuni sistemi sanitari regionali – quali quello veneto - in un’ottica di partnership pubblico-privato e, infine, alla lenta ma costante insinuazione del settore assicurativo nel ramo della sanità.