Abstract:
Le severe repressioni franchiste colpirono tutti gli ambiti politici e sociali: dai comunisti ai repubblicani, dagli omosessuali ai ribelli che non rispettavano le regole imposte dal dittatore. Tutte queste categorie condividevano un alto grado di follia diagnosticata dal regime. In questo senso, qual è stato il ruolo della psichiatria spagnola durante il regime di Franco? Come venivano trattati e curati i pazienti all'interno dei manicomi franchisti? In questa tesi, l'obiettivo è rispondere a queste domande attraverso l'analisi di tre romanzi. Si inizierà con "El hijo" di Mario Torrecillas, un romanzo grafico ambientato in un ospedale psichiatrico negli anni Quaranta. Negli anni Cinquanta e Sessanta, si esaminerà "La madre de Frankenstein" di Almudena Grandes, la cui protagonista è rinchiusa in un manicomio per aver ucciso la figlia. L'ultima opera sarà "El placer de matar a una madre", di Marta López Luaces, ambientata nell'ultimo periodo del regime, quando una donna viene ricoverata in un ospedale psichiatrico dopo aver ucciso la madre. Alla fine, lo studio si concentrerà su una sezione più riflessiva sull'influenza delle ingiustizie del passato e dei loro traumi, grazie a mostre artistiche e documentari. Attraverso questo percorso, è possibile dimostrare come la letteratura possa essere un mezzo di riflessione per denunciare il trattamento e le condizioni in cui gran parte della popolazione è stata costretta a vivere ingiustamente. Ciò che sarebbe importante sottolineare è la volontà di andare oltre il semplice termine "matto", per scoprire altre forme di malattia mentale, così come il desiderio di elevare la dignità di questi personaggi e la loro ricerca di libertà, pur rinchiusi tra le mura di sinistri manicomi.