Abstract:
Questa tesi di letteratura francofona tratta la concezione del paesaggio che emerge dall'analisi di tre opere di Sembène Ousmane, autore senegalese vissuto nella metà del ventesimo secolo. Deserti, uragani, natura verdeggiante, palme, capanne, villaggi, botteghe : l'autore di Casamance descrive diversi tipi di luoghi, quali il paesaggio urbano e rurale, integrandovi dei dettagli e delle dinamiche legate al contesto. A questo proposito, le parti centrali del testo saranno dedicate alla messa in risalto di una serie di aspetti dei romanzi intitolati Le Docker noir, Ô Pays, ô mon beau peuple ! e Les Bouts de bois de Dieu. Con un approccio postcoloniale, analizzeremo per esempio il paesaggio secondo il punto di vista degli autoctoni che ci hanno vissuto quotidianamente così come anche il ruolo distaccato del colonizzatore, del visitatore come dell’europeo per poi giungere a considerare l’impatto della globalizzazione e dello sviluppo moderno. Ciò permetterà di trarre delle riflessioni riguardanti una maniera particolare di osservare e di raccontare il paesaggio attraverso lo studio della dimensione spaziale in quanto dispositivo estetico ed ideologico in tre romanzi di Sembène il quale, descrivendo l’Africa dell’ovest e altri territori con la stessa ottica, aveva anticipato che, qualunque sia la scelta che verrà adottata, l’africano e la natura saranno particolarmente minacciati dalle forze del progresso capitalista e dalla modernità.