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La crescente attenzione e preoccupazione per la crisi climatica ha portato alla creazione di diversi e importanti progetti multidisciplinari in campo artistico, a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, fino a vedere un aumento esponenziale di iniziative ed eventi negli ultimi vent’anni. Sempre più istituzioni culturali si impegnano per sensibilizzare il pubblico alla salvaguardia del pianeta, promuovendo la necessaria e positiva collaborazione tra il mondo dell’arte e della ricerca.
Il presente studio indaga il rapporto tra arte e scienza, all’interno della cornice teorica degli studi sulla crisi climatica, con particolare attenzione alle diverse modalità di comunicazione e rappresentazione di dati scientifici riguardanti i cambiamenti climatici, elaborati ed interpretati all’interno di iniziative nate da collaborazioni multidisciplinari tra artisti ed esperti. Vengono presi in esame tre progetti di durata pluriennale, sviluppati e presentati al pubblico nel 2022, grazie alla collaborazione tra curatori, artisti e ricercatori, attraverso l’organizzazione di mostre specifiche.
Anthropocene Curriculum è il programma creato dall’Haus Der Kulturen der Welt, in collaborazione con il Max Planck Institute per la storia della scienza di Berlino, il quale culmina con la mostra Earth Indices. Processing the Anthropocene, curata da Giulia Bruno e Armin Linke. La ricerca è focalizzata sull’identificazione dei luoghi che presentano gli indici dell’Antropocene: le scintille che dimostrano l’avvenuto passaggio dalla precedente era geologica alla presente.
Le Serpentine Galleries di Londra presentano il programma Back to Earth nell’omonima mostra, che riunendo diversi materiali, ricerche e approcci, invita a nuove forme di pensiero e risposte alla crisi climatica tramite installazioni ed opere multisensoriali.
La terza è un’iniziativa della Commissione Europea chiamata Repairing The Present, volta a promuovere il dialogo tra scienza, tecnologia e arte, al fine di migliorare l’ecosistema globale tramite iniziative ed eventi culturali su scala locale. Il programma viene presentato al pubblico in una trilogia di mostre, di cui viene presa in analisi l’ultima, REWILD, al museo MAXXI di Roma, a cura di Manuel Cirauqui, ideata per rispondere a uno degli obiettivi del nuovo Green Deal europeo, a partire dal principio della contaminazione tra naturale e artificiale.
Le tre iniziative indagano problematiche ambientali dovute a danni causati dall’azione dell’uomo sul pianeta, ricercano nuovi strumenti e modalità di pensiero per un futuro migliore, mediante approcci curatoriali ed allestimenti specifici. Lo studio analizza i sistemi di rappresentazione delle ricerche condotte, la loro presentazione all’interno degli allestimenti, la collaborazione tra i team curatoriali, gli artisti e gli scienziati, per rilevarne l’efficacia e definire quale sia stata la ricezione da parte del pubblico e della stessa comunità scientifica delle mostre e delle opere presentate. |
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