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La presente tesi si propone di esaminare in modo approfondito la crisi finanziaria e operativa che ha colpito la famosa azienda italiana di lingerie di lusso La Perla, con particolare attenzione agli impatti derivanti dall'intervento del fondo di investimento Tennor. Attraverso un approccio che integra diverse prospettive in ambito economico, finanziario e organizzativo, questa tesi ha l’obiettivo di fornire una panoramica completa delle cause sottostanti, degli effetti rilevanti e delle possibili strategie di risoluzione per affrontare tale crisi di portata internazionale che da anni sottomette La Perla.
A scatenare la crisi di La Perla hanno collaborato molteplici e complessi fattori, sia di natura interna che esterna. Tra i fattori esterni, vengono annoverati eventi globali che hanno causato interruzioni nelle catene di approvvigionamento e ridefinito le dinamiche del commercio internazionale, incidendo sull’operato dell’azienda. Inoltre, l'evoluzione del settore della lingerie di lusso ha visto l'emergere di nuovi concorrenti e un mutamento nelle preferenze dei consumatori, contribuendo all'indebolimento della posizione di mercato di La Perla e alla sua crisi finanziaria.
Oltre a ciò, la presente tesi si occuperà di analizzare gli effetti deleteri scaturiti da tale crisi, considerando anche le gravi conseguenze manifestatesi a livello sociale. L’elevato numero di licenziamenti hanno infatti avuto un impatto devastante su dipendenti e comunità locali, generando turbolenza sociale ed economica nelle aree in cui La Perla aveva stabilimenti produttivi e in particolare a Bologna, sede del sito produttivo principale. La chiusura di numerosi punti vendita ha ridotto la presenza fisica del marchio sul mercato, minando la visibilità del brand e la possibilità dell’impresa di instaurare un rapporto diretto con il cliente. Ad aggiungersi, la perdita di reputazione ha eroso non solo la fiducia di clienti, considerata fondamentale, ma anche dei tanti investitori e fornitori, soprattutto di quelli più piccoli e che dipendevano quasi esclusivamente da La Perla, rendendo quest’ultima meno attraente sul fronte finanziario.
L’intervento del Fondo di investimento Tennor sembrava, nella sua fase iniziale, dare speranze, ma in realtà non fece altro che accentuare la crisi e le difficoltà di La Perla. Promesse non mantenute hanno ulteriormente diroccato la fiducia dei soggetti interni ed esterni all’azienda, con conseguenze non poco rilevanti in La Perla, che portarono a controversie legali e finanziarie. Le indagini su Lars Windhorst, il finanziere dietro Tennor, hanno aggiunto un ulteriore livello di incertezza alla precaria situazione dell'azienda.
Attraverso una prima panoramica sul fenomeno del private equity e sull'operazione di turnaround che sembra essere stata compiuta dal fondo Tennor per porre rimedio agli anni di crisi, si cercherà di fornire una visione completa ed esaustiva della situazione che si è trovata ad affrontare la famosa azienda di lingerie La Perla. Con l'analisi delle dinamiche avvenute, si approfondirà il tema della finanziarizzazione, attuato con uno schema che più che “win to win” sembra essere stato “loss to loss”, e che pare abbia assunto un ruolo di comando in quella che avrebbe dovuto essere un’operazione di turnaround condotta da Lars Windhorst, finanziere a capo del fondo Tennor.
Infine, il presente elaborato si prefigge di proporre alcune strategie di risoluzione che La Perla avrebbe potuto adottare per affrontare la crisi e stabilire una base solida per il futuro. La ricerca fornisce quindi degli spunti per futuri studi e riflessioni sulle strategie di gestione delle crisi aziendali in contesti globali e competitivi, contribuendo così all’emergente dibattito accademico e pratico in materia di gestione aziendale. |
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