Abstract:
Il modello di impresa ibrido supera i tradizionali modelli del profit e del no-profit, risultando come fusione tra queste due realtà e riuscendo a bilanciare molteplici e contrastanti tensioni (economiche, ambientali, sociali). La strategia delle imprese ibride, unita a una strategia di rete, permette un’efficace risposta a un contesto sempre più turbolento. La complessità e l’interdipendenza dei problemi socio-economici infatti, non può essere risolta da singole organizzazioni, ma è richiesto un agire sistemico. Questo rileva soprattutto in mercati emergenti o in via di sviluppo dove i nuovi business possono contribuire allo sviluppo economico-sociale del territorio, superando condizioni di povertà ed emarginazione.
Il presente elaborato approfondirà in particolare le imprese sociali e i partenariati intersettoriali per la loro capacità di creare valore e, al contempo, catturarlo e diffonderlo come impatto sociale. Una cross-sector partnership è il risultato della collaborazione tra diversi settori: privato, pubblico, no profit che, incorporando logiche istituzionali multiple, deve comporre obiettivi e comportamenti manageriali eterogenei e talvolta conflittuali. La difficoltà riscontrata in partnership multisettoriali risiede infatti nel comprendere come i partner vedono il valore, allineare le prospettive e garantire che entrambi percepiscano lo scambio come equo.
I due principali settori oggetto di interesse sono le realtà for profit e no profit: la loro collaborazione implica adattarsi e comprendere logiche diverse dalle proprie con il rischio per l’impresa no profit, di allontanarsi dallo scopo sociale e per l’impresa for profit, di limitarsi a un’azione benefica.
Per riuscire a preservare un equilibrio sostenibile, sono necessari elevato commitment delle parti, flessibilità e ascolto delle diverse esigenze, co-creazione del valore in virtù di una dipendenza reciproca, capacità di cogliere opportunità dove altri vedono un problema. In questo modo è possibile riuscire a riconoscere e meglio gestire le tensioni organizzative. Tutto ciò nasconde un elevato potenziale di innovazione.
Il contesto in cui si inserisce e focalizza lo studio è quello del commercio equo e solidale, di cui si approfondiranno il significato, l’evoluzione, i soggetti coinvolti e soprattutto gli impatti.
Altromercato, impresa sociale e principale realtà italiana del commercio equo e solidale, è stata scelta come esempio virtuoso su cui strutturare la ricerca empirica.
Obiettivo del presente elaborato è infatti la comprensione di cosa significhi costruire una cross-sector partnership efficace e come questa può determinare impatto sociale nei beneficiari, soggetti altrimenti marginalizzati, promuovendone un ruolo attivo all’interno della rete. La parte empirica dell’elaborato, ricorrendo alla metodologia di Gioia, analizza queste tematiche attraverso il protocollo Made in Dignity, progetto innovativo di cooperazione integrata con cui Altromercato coinvolge le realtà commerciali in modo sinergico. Al progetto oggetto di studio partecipano due imprese for profit: Esselunga e Gebana. Nel rispetto dei principi equo e solidali, la partnership promuove l’indipendenza degli agricoltori di cacao in Togo, migliorando le condizioni di vita dell'intera comunità e superando i principali squilibri del settore.