Abstract:
Negli spazi sociali del Web le pratiche contemporanee online disegnano un panorama complesso e in continuo mutamento, entro il quale è costante l’interazione con le produzioni artistiche di un’arte “ufficiale”, istituzionalizzata, che continuamente è chiamata a definire e ridefinire i propri confini e meccanismi di legittimazione. Potenziale di rappresentazione e palcoscenico per pluralità identitarie, Internet media, sempre di più, le nostre relazioni interpersonali.
La ricerca muove i suoi passi a partire dalle prime controculture giovanili che negli anni Novanta si sono sviluppate su Internet, lasciando in eredità estetiche e riflessioni legate al digitale. Una seconda parte centrale è poi più strettamente dedicata alla questione identitaria e di rappresentazione del Sé all’interno dello spazio del Web e ai modi in cui le interfacce digitali concorrono alla creazione di contesti di senso entro il quale l’utente diventa attore, dal molteplice ruolo, prendendo parte alla vita online. Infine, individuando Instagram come fonte di ispirazione per l’arte e, allo stesso tempo, un possibile spazio per l’autorappresentazione, la presentazione di alcuni casi studio fornirà l’occasione per parlare dei meccanismi di legittimazione e filiazione artistica delle ipertrofiche pratiche social contemporanee.
Cosa succede quando un utente inconsapevole incontra, per caso, un contenuto frutto di un’espressione artistica? In questa inedita realtà sociale, cosa avviene quando l’arte esce dalla sua cornice istituzionale per abitare nuovi spazi, effimeri e fluidi, insieme a pubblici inconsapevoli e casuali? Questi processi, di complessa definizione in quanto oggi in atto, impongono un confronto tra discipline diverse, dalla storia dell’arte alle culture visuali, dalla sociologia alla teoria dei media, per riuscire a fornire nuovi approcci metodologici e teorici, capaci di leggere il social(e) contemporaneo.