Abstract:
Il progetto artistico The School of the Jaguar, ideato da Amanda Piña nel 2017 ad Anversa e da allora presentato in diverse città europee, è composto dalla performance The Jaguar and the Snake, dal workshop sulle danze rituali della comunità messicana Wixárika e dai The Jaguar Talks. Esso unisce prospettive critiche provenienti dai campi della performance, dello sciamanesimo e dell’antropologia per interrogare il sapere logico-scientifico come unico garante di oggettività e la verticalità gerarchica con cui gli esseri umani stabiliscono relazioni di dominio.
Questa tesi nasce dalla mia esperienza come spettatrice di The School of the Jaguar nell’ottobre del 2022 a Gent e dal desidero di indagare l’intersezione tra l’arte della performance e il pensiero sciamanico amerindiano. Essa si focalizza inizialmente sulla descrizione del progetto artistico di Piña e sullo studio della performance come fondamentale veicolo di conoscenze. A questo segue l’analisi antropologica del fenomeno sciamanico mesoamericano, della cosmologia messicana Wixárika, e del “multi-naturalismo o prospettivismo cosmologico”, indagato negli anni ‘90 da Eduardo Viveiros de Castro e punto di riferimento imprescindibile nello studio delle ontologie amerindiane. Infine, la tesi analizza il risvolto politico di The School of the Jaguar in termini decoloniali ed ecologisti.
Nel lavoro di Piña non vi è alcuna gerarchia tra esseri viventi, in quanto la dimensione collettiva si intreccia con quella individuale basandosi su relazioni paritetiche di inclusione e rispetto reciproci, a dimostrazione di come vivere insieme non solo sia possibile ma disperatamente necessario.