Abstract:
Il Giappone contemporaneo appare come un paese contraddittorio; il notevole impulso a una sua industrializzazione e nuclearizzazione a partire dalla fine del secondo dopoguerra lo ha reso uno dei paesi più ricchi del mondo, ma ha anche portato con sé un alto tasso di degrado ambientale e sociale. Scopo di questa tesi è analizzare il tipo di attivismo politico e ambientale a cui ho partecipato durante la mia ricerca sul campo al Dojo della Pace e Permacultura, un centro formativo a qualche ora di treno da Tokyo. Questo è sito in una zona rurale, ma bene inserito nel suo contesto nazionale e globale. In particolare, i temi principali affrontati sono: nonviolenza e meditazione come pratiche socio-spirituali alla base del cambiamento personale; ricerca e proposta di un nuovo modello comunitario ed economico entro gli ampi confini del movimento di ritorno alla terra da parte di una eterogenea varietà di persone (famiglie interessate a proporre un futuro diverso ai propri figli, ragazzi giovani appena laureati etc.), tutte ispirate dai principi offerti da macro-concetti quali sostenibilità, permacultura, agricoltura biologica e naturale, macrobiotica, consumo alimentare ed energetico responsabile, bio-edilizia, etc. che prendono forma in stili di vita a contatto con se stessi, natura e tradizione all’insegna del cambiamento sociale; interdipendenza tra il contesto ‘iper-urbano’ di Tokyo e quello delle zone rurali della prefettura di Chiba, assunte a vero e proprio rifugio ecologico da chi cerca nuovi spazi al di là di quelli urbani.