Abstract:
Il concetto di left behind dal 2016 è diventato centrale nei dibattiti accademici e politici internazionali sulle disuguaglianze territoriali; da allora tale termine è stato indagato e concettualizzato dalla letteratura scientifica. Questa tesi si propone di indagare il concetto di ‘essere lasciati indietro’ in Val di Susa, la valle piemontese divenuta nota a causa della controversia sull'opera del TAV. In questo contesto il left behind acquisisce significato di ‘essere inascoltati’, proprio perché in questi decenni la popolazione valsusina non è stata ascoltata rispetto ai motivi di opposizione all’opera e per questo lasciata indietro. Attraverso lo svolgimento di 13 interviste rivolte ad amministratori locali, docenti e membri delle associazioni locali, la ricerca mira a esplorare i sentimenti legati alla sensazione di essere "lasciati indietro", un aspetto spesso trascurato nella letteratura sulla left behindness. Attraverso i racconti degli intervistati riguardo ai cambiamenti avvenuti nel territorio negli ultimi decenni, la ricerca ha anche lo scopo di esaminare i meccanismi di spoliazione territoriale, le pratiche di gestione top down che non coinvolgono la popolazione e le amministrazioni locali e l’impoverimento che ha subito il territorio in termini di qualità di servizi sanitari e delle opportunità lavorative. Allo stesso tempo viene anche evidenziato come in questi anni sia avvenuta una raffigurazione distorta del territorio valsusino, anche attraverso processi di stigmatizzazione e denigrazione della popolazione; processi che spesso si manifestano per la rappresentazione delle left behind areas.