Abstract:
Il moderno sistema internazionale di gestione delle migrazioni è dominato da quello che viene definito un "nuovo grande compromesso". Esso prevede la tendenza degli Stati del nord a delegare le responsabilità dell'accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati ai Paesi del sud, che ricevono in cambio ingenti aiuti economici attraverso specifici accordi. L'obiettivo di questo studio è quello di dimostrare che la Giordania si inserisce perfettamente in questo sistema, diventando un emblema del refugee rentierism, che vede la gestione delle migrazioni forzate come un'opportunità da cui trarre profitto, detto refugee rent. Nel primo capitolo verranno delineate le caratteristiche principali di questo nuovo grande compromesso, in cui si inserisce perfettamente il modello di refugee rentier state. A partire da questa analisi, verranno poi menzionati alcuni esempi di paesi che, similmente alla Giordania, hanno cercato di sfruttare varie crisi migratorie per un tornaconto economico. Il secondo capitolo cercherà di dimostrare perché la Giordania può essere definita emblematicamente un refugee rentier state: partendo dall'evoluzione delle politiche attuate nei confronti dei rifugiati siriani, verranno approfonditi vari accordi economici, come il Jordan Compact, che il Paese ha firmato con vari attori internazionali, tra cui l'Unione Europea. Infine, nel terzo e ultimo capitolo, si cercherà di delineare l'impatto che una tale configurazione di stato, quale il refugee rentier state, ha avuto su alcuni aspetti della società giordana, come il mercato del lavoro, l'istruzione e la sovranità.