Abstract:
Il presente lavoro si propone di investigare le proposte d’intervento al sistema fluviale atestino, con l’obiettivo di esaminare la prospettiva di elevare Este a città, richiesta avanzata dalla Comunità nel 1737. Per comprendere il contesto storico e le ragioni di tale petizione, l’elaborato considera il parallelismo tra l’incremento infrastrutturale del 1653, prima volta in cui la Comunità avanzò la richiesta alla Repubblica di Venezia, e la supplica settecentesca. Particolare attenzione è dedicata alla figura di Pietro Gentilini (1700?-1745), che nel 1737 scrisse un testo sulla proposizione di elevare Este a città. Dopo aver ricostruito la biografica e genealogica del suddetto, il lavoro prende in considerazione il suo ruolo di intermediario con la Repubblica di Venezia, come sovraintende ai lavori infrastrutturali. Il manoscritto Memorie dei Canali di Este, che raccoglie il pensiero del Gentilini, funge da strumento per considerare i rapporti tra le magistrature veneziane, la podesteria e i vantaggi economici che tali interventi potevano portare a Este.
Il lavoro mira, attraverso un approccio interdisciplinare, a gettare nuova luce sulla complessa dinamica politica ed economica del territorio estense e sul ruolo di Pietro Gentilini come figura intermediaria tra gli interessi di Este e le autorità veneziane.