Abstract:
Il Climate Change continua ad essere una delle sfide più insidiose e attuali del XXI secolo, il quale si presenta con eventi sempre più estremi, difficili da prevedere e governare; con profonde implicazioni per l’ambiente, l’economia, la salute umana e la vita sulla Terra nel suo complesso. Il settore assicurativo non è estraneo a questo contesto, bensì rende ardua la sua ragion d’essere: la gestione del rischio. Questa tesi, dunque, si propone di indagare le misure di mitigazione del rischio attuate per contrastare gli effetti dannosi legati al verificarsi di catastrofi naturali, e, in particolar modo, la convenienza ad utilizzare strumenti tradizionali o a cercare di perfezionare ed innovare strumenti alternativi per la gestione dei rischi.
La tesi si baserà sia su una revisione approfondita della letteratura esistente, esaminando le più recenti pratiche e modelli avanzati; nonché attraverso un’analisi empirica, che cercherà di avvalorare uno degli aspetti di maggior rilievo appreso durante la disamina della teoria.
Nello specifico, dopo una breve introduzione riguardante il contesto, si analizzerà una delle tecniche di mitigazione del rischio più conosciute e diffuse ancora oggi: quella della riassicurazione nelle sue diverse forme, tradizionale e alternativa. La riassicurazione tradizionale, benché nel contesto delle politiche di gestione dei rischi sia lo strumento più diffuso, mostra, tuttavia, segni di obsolescenza. Di conseguenza, l'idea di trasferire il rischio attraverso forme alternative di assicurazione, quali i Cat Bond, coinvolgendo una controparte più ampia di soggetti, sta attirando sempre più interesse. Il funzionamento di questo tipo di riassicurazione si basa su un concetto fondamentale: ciò che le compagnie assicurative e riassicurative realizzano attraverso la diversificazione delle esposizioni in portafogli di polizze è possibile replicarlo mediante la diversificazione dei rischi di portafogli di attività finanziarie (Coviello, 2021). Per queste ragioni, attraverso un caso pratico, si rafforzerà quest'affermazione, dimostrando che le obbligazioni catastrofali sono un valido strumento di diversificazione del portafoglio.
Il risultato dell’analisi, seppure frutto di alcune limitazioni esposte nel testo, ha importanti implicazioni nella realtà: l’investimento in asset class poco correlate con il mercato come i Cat Bond, consente di dover rispettare requisiti di capitali ridotti secondo la normativa Solvency II, di modo da svincolare capitale da destinare alle future nuove sottoscrizioni. Tale aspetto, inoltre, ben si lega con la nuova Legge di Bilancio 2024, la quale impone alle imprese con sede legale in Italia e le imprese aventi sede legale all'estero con una stabile organizzazione in Italia tenute all'iscrizione nel Registro delle imprese, di assicurarsi obbligatoriamente contro i rischi catastrofali. L’obbligatorietà di sottoscrivere una polizza limita l’adverse selection; tuttavia, impone alla compagnia assicurativa di accantonare riserve per far fronte alle possibili perdite future.
In secondo luogo, il risultato fa trarre conclusioni importanti poiché consente di ottenere una fonte di hedging contro l’elevata inflazione che ha caratterizzato il 2023 e, in parte, sarà presente anche nel prossimo futuro (Conti, 2024).
Infine, dimostrare i benefici legati all’investimento in tali asset class ha effetti positivi anche nel percorso verso un’economia sostenibile, Net Zero e resiliente, poiché gli strumenti in questione sono in grado di aumentare gli scores ESG (Environmental, Social and Governance) di portafoglio (World Bank, 2021).
Le compagnie assicurative devono essere pronte ad adottare strategie innovative e adattabili per affrontare le sfide sempre più mutevoli del mercato. La comprensione delle strategie di mitigazione del rischio e delle loro implicazioni è cruciale per il successo e la resilienza delle compagnie assicurative nel futuro.