Abstract:
In questa tesi ci proponiamo di analizzare e commentare il Discours de la servitude volontaire di Étienne de La Boétie. Questo breve pamphlet, scritto a metà del Cinquecento dal giovane umanista che viene spesso ricordato come l’amico di Montaigne, introduce per la prima volta delle problematiche che scuotono sensibilmente le tradizionali concezioni della politica. In un primo momento cercheremo di situare le acute intuizioni di La Boétie all’interno del contesto in cui vennero concepite, e a tal fine ricorreremo alla storia (mediante il confronto con i suoi contemporanei, da Machiavelli ai Monarcomani) e alla filologia (risalendo alle sue fonti per giungere ad analizzare la peculiare torsione ch’egli imprime ai concetti ‘classici’ della tradizione filosofica occidentale). Seguirà poi la parte di commento del testo, in cui –mediante l’incrocio fra le varie ‘regioni’ della filosofia e per mezzo di un’attenta lettura del brano in lingua francese– enucleeremo dal Discours di La Boétie alcune delle sue idee più originali e “attuali”. Costante sarà il riferimento agli Essais, di cui forniremo un’ interpretazione che si distanzia dalla tradizionale lettura di un Montaigne impolitico.