Alternative vegetali alla carne: come una comunicazione attenta al genere può cambiare l'intenzione d'acquisto

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dc.contributor.advisor Checchinato, Francesca it_IT
dc.contributor.author Fietta, Giorgia <1998> it_IT
dc.date.accessioned 2024-06-15 it_IT
dc.date.accessioned 2024-11-13T09:41:09Z
dc.date.available 2024-11-13T09:41:09Z
dc.date.issued 2024-07-12 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/26857
dc.description.abstract Con “plant-based food” si definisce il cibo prodotto utilizzando ingredienti come cereali, legumi, verdure, frutta, frutta secca, semi e altri alimenti di origine vegetale. Questi prodotti hanno come target principale consumatori vegetariani e/o vegani, alla ricerca di un sostituto vegetale che si avvicini il più possibile nel sapore, nell’aspetto, nella consistenza e nei valori nutrizionali agli alimenti di origine animale. Interessanti sono le prospettive di crescita del settore dei prodotti alimentari plant-based, il cui valore attuale si aggira intorno agli $11 miliardi, e si stima triplicarsi nel giro di 10 anni per arrivare ad un giro d’affari di quasi $36 miliardi nel 2033. L’intento di questo elaborato è soprattutto quello di analizzare le principali barriere alla base di una scelta vegetale. Tra queste, sicuramente il prezzo superiore rispetto ai prodotti di origine animale, ma anche il fatto che questi siano percepiti come alimenti ad hoc per coloro che hanno scelto uno stile di vita vegetariano o vegano. I prodotti Valsoia, ad esempio, sono acquistati perlopiù da persone con problemi di colesterolo, poiché questo è il target a cui sono rivolti. Si vuole quindi capire come l’utilizzo di tecniche di marketing possa indurre il consumatore flexitariano all’acquisto di un prodotto plant-based. L’obiettivo è pertanto quello di ampliare il target di mercato, focalizzandosi sui non-clienti, in particolar modo gli uomini e i bambini. Infatti, sono soprattutto le donne a scegliere un’alimentazione vegana o vegetariana. Come dimostra il caso della Coca-Cola Zero, questa fu lanciata sul mercato per rispondere alle esigenze di un pubblico maschile, che identificava la Coca-Cola Light come un brand troppo femminile, sia per il nome che per il packaging utilizzati. Altro esempio è dato dagli yogurt probiotici come Actimel e Yakult: mentre il primo ha una comunicazione che mira anche a raggiungere i bambini, il secondo ha come target esclusivamente un pubblico adulto. Attraverso un cambio nella comunicazione e proponendo i prodotti plant-based come proteici, è possibile riuscire a raggiungere anche i consumatori di genere maschile? Sarà proposto un questionario online ad un campione di persone, si cercherà di rispondere a tali domande per capire se e come cambierebbe la percezione all’acquisto dei prodotti plant-based se questi fossero presentati con una diversa comunicazione. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Giorgia Fietta, 2024 it_IT
dc.title Alternative vegetali alla carne: come una comunicazione attenta al genere può cambiare l'intenzione d'acquisto it_IT
dc.title.alternative ALTERNATIVE VEGETALI ALLA CARNE: COME UNA COMUNICAZIONE ATTENTA AL GENERE PUO' CAMBIARE L'INTENZIONE D'ACQUISTO it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Marketing e comunicazione it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Venice School of Management it_IT
dc.description.academicyear sessione_estiva_2023-2024_appello_08-07-24 it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 888078 it_IT
dc.subject.miur SECS-P/08 ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Giorgia Fietta (888078@stud.unive.it), 2024-06-15 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Francesca Checchinato (checchin@unive.it), 2024-07-08 it_IT


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