Abstract:
La tesi si sviluppa attorno alla capacità che gli oggetti hanno di incamerare e rendere manifesta la dimensione ultraterrena, permettendo uno scambio tra quella e la nostra. Non sussistendo più, il netto dualismo tra cose e persone lascia spazio a degli oggetti che agiscono da soggetti attivi, instaurando una relazione triadica: con i proprietari, con la dimensione ultraterrena e con l’ulteriore connessione che si crea tra queste due. La ricerca di campo si è svolta nella provincia di Treviso, nei territori limitrofi a Conegliano, attraverso gli oggetti che costellano lo spazio domestico di cinque donne. Nella cornice della loro esperienza quotidiana gli oggetti sono stati indagati sotto tre aspetti principali: quello magico, nella pratica del malocchio, nei rituali protettivi e nella divinazione; quella religiosa, che comprende figure religiose liminali, gli angeli, la preghiera e l’esperienza estatica, lo scontro tra il bene e il male e la dismissione degli oggetti; quella legata alla morte e all’aldilà, tramite cui si fa esperienza dell’Oltre e ci si prepara per diventare a propria volta degli spiriti antenati in dialogo con i familiari ancora invita.