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Negli ultimi anni, il contesto macroeconomico è stato afflitto da situazioni di straordinaria portata, tra cui la pandemia da Covid-19 e i conflitti tra Russia e Ucraina e tra Israele e Palestina. Questi eventi hanno causato una drastica contrazione dell'economia mondiale, portandola ai minimi storici dal secondo dopoguerra e, in particolare, l'imprenditoria italiana è stata colpita duramente in un momento in cui già si registrava una contrazione economica. Pertanto, le imprese italiane mostrano sempre più difficoltà nel produrre redditività e, contestualmente, nel far fronte alle obbligazioni. Questo parallelismo genera uno squilibrio economico-finanziario e patrimoniale, che se non rilevato tempestivamente può portare a una crisi aziendale o all’insolvenza. Questa situazione non favorisce i principali finanziatori/creditori delle imprese, ossia le banche, che si trovano sempre più in posizioni creditorie di difficile esigibilità, le cosiddette "Non Performing Exposure". In tale contesto, nasce l’esigenza nel mercato di trovare nuove soluzioni relative alla gestione di tali crediti attraverso determinati player operanti nel settore, che hanno lo l’obiettivo di cogliere in anticipo le opportunità di investimento ed intervenire tempestivamente prima che la crisi si aggravi, andando, quindi, ad operare in società con una complessa e difficile situazione finanziaria, prima che incombi in insolvenza. È importante che il contesto normativo italiano abbracci questa esigenza nel trovare soluzioni differenti alle tortuose e complesse procedure concorsuali e far si che questi operatori continuino nei loro processi di risanamento aziendale in modo efficiente ed efficace. In tale contesto viene abbracciato con piacere l’introduzione del nuovo strumento di risoluzione e rilevazione della crisi, di natura non concorsuale, della composizione negoziata della crisi di impresa.
"Nel presente elaborato si analizzerà, inizialmente, il mutamento normativo e soprattutto concettuale della crisi di impresa, evidenziando le cause e la differenza tra crisi e insolvenza. Il tutto ponendo l'accento sul nuovo strumento di regolazione e individuazione della crisi, ovvero la composizione negoziata, e sulla sua situazione attuale. Successivamente, si analizzeranno le "Non Performing Exposure", con particolare riferimento alla differenza tra crediti UTP e NPL, focalizzandosi sui crediti non performing verso aziende con buone prospettive di crescita, continuità e rilancio, nonché sui player specializzati nella gestione dei turnaround aziendali, con un focus sul "fondo di credito ad apporto" e sulla sua modalità di operare e metodi di valutazione di tali crediti dal punto di vista dell’acquirente.
Nel successivo capitolo, viene riportato un caso concreto che mostrerà come l’obiettivo dei player specializzati coincide (in parte) con lo scopo del nuovo strumento stragiudiziale della composizione negoziata della crisi, ovvero l’ottica prudenziale e di tempestiva e flessibile risoluzione di una situazione di crisi con l’obiettivo di risanamento dell’impresa e di tutelare la sua continuità aziendale. |
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