Abstract:
La tesi analizza il collegamento tra l'imperialismo Vittoriano e la letteratura dell'epoca, con particolare attenzione all'uso delle opere letterarie come meccanismo di giustificazione per le imprese coloniali dell'Inghilterra. Il concetto del Perturbante di Freud viene utilizzato come chiave di codifica per esaminare questo complesso meccanismo e soprattutto come questi romanzi hanno svolto un compito di dissociazione dal senso di colpa derivante dall'espansione coloniale britannica. Questo viene fatto attraverso l'analisi di due case studies, con un focus sul concetto di Degenerazione espresso da Nordau nel suo saggio omonimo. I romanzi presi in considerazione sono Il segno dei Quattro di Arthur Conan Doyle e Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson. Queste opere mettono in evidenza il netto contrasto tra la rappresentazione del Diverso, spesso mostruoso e pericoloso, e del virtuoso uomo inglese, che invece è al servizio dell'ordine.
Lo studio si conclude con il ribaltamento di questo processo, analizzando la storia breve di Arthur Conan Doyle, Lot 249. In questa storia, lo spostamento del senso di colpa fallisce, a causa della relazione tra la Mummia, che è una rappresentazione della diversità e del senso di vendetta, e Bellingham, l'uomo inglese che sfrutta la magia dell'artefatto egizio. Esaminando questi lavori, la tesi vuole espolorare la connessione tra imperialismo e degenerazione, con un occhio di riguardo per la monstruosità che deriva dal processo di descrivere l'Altro come pericoloso.