Abstract:
Il presente lavoro ha il fine di descrivere gli aspetti economici, istituzionali e strutturali che caratterizzarono la crisi finanziaria giapponese degli anni novanta.
L’esigenza di realizzare la presente ricerca, nasce dalla complessità dei fenomeni che interagirono portando alla crisi finanziaria. Di qui l’opportunità di individuare innanzitutto le determinanti, che contribuirono alla creazione del fenomeno patologico, analizzarle e contestualizzarle in un corpus unico governato da una logica espositiva che, se da un lato focalizza le determinanti economiche, politiche, e strutturali della crisi, dall’altro non tralascia di contestualizzarle nel sistema finanziario ed istituzionale nipponico degli anni novanta.
Il lavoro si apre con un capitolo volto a ricostruire il circuito finanziario, economico nonché istituzionale in cui ha avuto luogo la crisi. In esso viene rilevato un sistema finanziario, caratterizzato da un’attività bancaria eccessivamente “segmentata ed ingessata” da vincoli legislativi, amministrativi ed istituzionali, riconducibile ad un mercato di “oligopolio protetto” dallo Stato. Tale scenario non è scevro da distorsioni quali il fenomeno della corruzione nelle istituzioni pubbliche e degli scandali che, hanno contribuito non poco a determinare la crisi finanziaria degli anni novanta. Alla luce di tale scenario viene poi rilevata l’esigenza del legislatore di porre in essere una serie di riforme che viene in parte soddisfatta attraverso il varo della Deregulation del settore finanziario e successivamente della Big Bang Reform volte ad innovare il sistema e a traghettarlo verso gli obiettivi della trasparenza e della competitività.
Nel secondo capitolo dell’opera si analizzano gli aspetti economici, politici e sistemici della crisi partendo da una ricostruzione della dinamica del fenomeno patologico. Vengono successivamente scandite le varie fasi nelle quali si individuano i fattori di politica interna, quali per esempio quel meccanismo che prende il nome di “window guidance”, le dinamiche e le relazioni tra il Ministero delle Finanze e la Banca del Giappone, le annesse responsabilità delle due Istituzioni nella crisi, e quelli di natura internazionale come per esempio gli accordi dell’Hotel Plaza e del Louvre. A tale analisi poi ne viene associata una strutturale che, partendo dal contesto sistemico e dalla sua evoluzione, dovuta alle riforme strutturali, rileva come le caratteristiche del sistema e gli effetti delle ristrutturazioni abbiano inciso sul fenomeno patologico. Si allude in tal senso alla situazione della qualità delle esposizioni del settore bancario nei confronti delle industrie, nonché all’espansione del sistema finanziario, dovuto alla deregulation, ed all’annessa ondata speculativa.
L’opera si chiude con un capitolo dedicato alle politiche fiscali, monetarie, e strutturali intese ad arginare la crisi e a dare un nuovo corso alla politica economica del Giappone. In esso si partirà dalla ricostruzione della c.d. bubble economy Giapponese che si innesta in un sistema finanziario eccessivamente nazionalizzato ed un sistema politico nettamente in crisi per prendere delle importanti decisioni di politica economica che avrebbero cambiato radicalmente l’aspetto dell’economia nipponica. Tale situazione, così sinteticamente descritta, è alla base, come si vedrà, di una sostanziale inefficacia dei rimedi adoperati dai diversi governi per la soluzione della crisi.