Abstract:
La Belt and Road Initiative è un’iniziativa di politica estera lanciata dalla Cina nel 2013 che ha come scopo il miglioramento della connettività tra i vari paesi, nonché del commercio globale. L’obiettivo principale della BRI è promuovere una cooperazione pacifica e uno sviluppo comune in tutto il mondo, dove i paesi possano partecipare alla pari.
Dal lancio di tale iniziativa ad oggi, molti Paesi hanno deciso di aderire, ritenendola un’ottima opportunità per lo sviluppo economico nazionale. Tuttavia, le aspirazioni di sviluppo economico possono scontrarsi con altri obiettivi nel sistema politico interno dei Paesi coinvolti. La salvaguardia ambientale è un aspetto importante e, in questo contesto, il settore delle infrastrutture dei trasporti ha bisogno di particolare attenzione.
Dal conseguente aumento di Paesi aderenti all’iniziativa, l’Unione Europea ha cominciato a sollevare preoccupazioni sul rispetto degli interessi ambientali, politici ed economici europei, provocando alcune controversie legate ai progetti della BRI.
I Balcani occidentali sono un esempio di controversia politica interessante, in quanto una notevole parte degli investimenti della BRI sono destinati alla regione, con maggiore attenzione al settore dei trasporti e dell’energia. Gli investimenti infrastrutturali potrebbero aiutare le economie dei Balcani a superare il ritardo nello sviluppo e a recuperare il ritardo con la media dell’UE. Molti dei casi nella regione Balcanica hanno presentato le prime controversie per una mancanza di informazione da parte degli investitori cinesi riguardo alle normative vigenti dei Paesi interessati, ma non solo, il problema deriva anche dall’incapacità dei quadri normativi locali di far rispettare le leggi in vigore, per favorire quelli che sono gli interessi politici e la crescita economica.
Per evitare problemi di tale natura, è importante, nel processo decisionale iniziale, tener conto di parametri da seguire, affinché il progetto possa essere realizzato in modo sostenibile nel rispetto dell’ambiente. L’attuazione di Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) e Valutazioni Ambientali Strategiche (VAS) sono molto importanti nella fase iniziale, perché dovrebbero fornire una valutazione sistematica delle conseguenze ambientali dei piani proposti, assicurandosi che questi possano prevenire danni a livello ambientale, ma anche economico e sociale.
Per mettere un freno alle critiche sul rispetto dell’ambiente, il governo cinese ha cominciato ad emanare politiche su una “Green Belt and Road”, per rispondere all’esigenza internazionale di uno sviluppo verde, a basse emissioni di carbone e circolare. La documentazione di tali politiche presenta caratteristiche pro-ambiente e fissa alcuni obiettivi per integrare il concetto di “civilizzazione ecologica” all’interno della BRI e promuovere la cooperazione internazionale sulla protezione ambientale, anche in vista dei SDG dell’Agenda 2030.
Tuttavia, nonostante gli sforzi da parte della Cina e degli altri paesi per attuare uno sviluppo economico combinato alla salvaguardia ambientale, l’obiettivo di una “Green Belt and Road” è ancora molto lontano. Gli investimenti nell’energia e nelle infrastrutture di trasporto sono ancora ad alta intensità di emissioni e provocano un devastante colpo alla biodiversità, correndo il rischio di impatti negativi senza precedenti che potrebbero superare i suoi benefici economici.
Per aumentare la consapevolezza sui danni che potrebbero causare i progetti infrastrutturali all’ambiente, per esempio, sarebbe necessario il dialogo tra coloro che sono coinvolti nel processo decisionale e i ricercatori che studiano la conservazione della biodiversità e la salvaguardia dell’ambiente. Inoltre, è importante tener conto dei diversi attori che interagiscono nella realizzazione dei progetti e l’importanza della cooperazione tra questi.