Abstract:
La prima stampa dei "Versi alla Venitiana" (1613), la sua ristampa (1617), e la rispettiva "Aggionta" (1619) rappresentano l’oggetto di studio della tesi. Si tratta di raccolte di poesie in veneziano, allestite verso la seconda metà del XVI secolo. Come primo obiettivo, il lavoro si prefigge di fornire una descrizione materiale e contenutistica delle stampe, tramite l’organizzazione delle informazioni rilevate in schemi descrittivi, i quali mettono in luce elementi interessanti (come la provenienza di tutte e tre le edizioni dall’officina tipografica di Angelo Salvadori). Si forniscono inoltre le tavole delle rime e la collazione tra l’edizione del 1613 e quella del 1617, grazie alle quali si accerta che la seconda riporta interamente i componimenti della prima, ovvero 20 poesie attribuite a Angelo Ingegneri e 68 a Maffio Venier. Il secondo obiettivo della tesi è quello di proporre l’edizione delle rime dell’Ingegneri, il cui canzoniere non ha altre attestazioni al di fuori dei Versi alla Venitiana; per ciò, risulta importante mettere in luce topoi e stilemi di questo autore così poco conosciuto. Il terzo obiettivo della tesi è dimostrare, fornendone prove, che molte delle poesie attribuite a Maffio non provengono dalla sua penna, ma da quella dello zio Domenico o di imitatori, e non solo.
