Abstract:
La ricerca verte sulla figura del veronese Jacopo Caraglio (1505 circa - 1565) e sulla sua attività di incisore nelle città di Roma e Venezia. Il progetto di tesi - che nasce dall'esigenza di uno studio puntale dedicato all’artista, spesso poco considerato o confinato ai margini di discorsi più generali - intende approfondire in particolare la ricezione della sua figura da parte dei contemporanei, tramite un'analisi delle fonti del XVI secolo in cui viene citato.
Nei primi due capitoli, viene preso in esame il periodo veneziano dell'artista, contestualizzando gli scritti in cui compare, in particolare quelli dell'amico Pietro Aretino, che probabilmente lo ha introdotto nella cerchia di Tiziano.
Il periodo romano viene approfondito, nel terzo capitolo, attraverso le parole del Vasari, che nelle due edizioni delle Vite cita il Caraglio all'interno delle biografie dei pittori Parmigianino, Rosso Fiorentino e Perin del Vaga e, soprattutto, ne fa un primo catalogo delle stampe nella Vita di Marcantonio bolognese dell'edizione giuntina.
Il quarto ed ultimo capitolo è invece dedicato alla diffusione e al commercio delle stampe del Caraglio e alla presenza di citazioni di sue opere in inventari, collezioni e documentari vari.