Abstract:
Questa tesi nasce con l’obiettivo di esaminare a fondo l’opera di Pamela Enyonu, artista multimediale ugandese nata nel 1985 a Kampala.
Il primo capitolo sarà dedicato alle tematiche principali che caratterizzano l’operato dell’artista da un punto di vista sociologico, analizzerò nello specifico la questione riguardante la costruzione dello stereotipo costruito dall’uomo Occidentale, la lotta del femminismo nero e la rappresentazione della donna nera. Al centro dell’analisi vi sarà il tema dell’intersezionalità che lega tematiche quali le discriminazioni di classe, genere e razza.
Il secondo capitolo sarà incentrato sul caso studio dell’artista Pamela Enyonu: verrà trattato l’operato dell’artista in conformità con i principi e le teorie trattate nel capitolo primo. Inoltre, sarà presente un focus sul legame molto forte tra l’artista e l’utilizzo di svariati materiali, come ad esempio la carta da lei fabbricata. Analizzerò il modo in cui il laboratorio di idee da cui attinge Pamela Enyonu è associato strettamente al suo fare stilistico e alle varie tipologie di media utilizzati. Presenterò, infine, due progetti realizzati dall’artista: Everyday Queens (2019) e A Different Bush (2022) e una serie di progetti che Enyonu ha eseguito per la Njabala Foundation, a Kampala, tra il 2020 e il 2023.
Nel terzo capitolo, invece, verrà presentata l’ultima riflessione dell’artista, culminata nel progetto realizzato per la mostra “Africa 1:1” a Ca’ Pesaro, dove Pamela Enyonu, partendo dalla figura di Felicita Bevilacqua, si chiede cosa significhi per una donna nera in uno spazio bianco sentirsi a casa. Una sorta di invito a considerare il nostro rapporto con lo spazio e a riflettere sui modi in cui le esperienze legate all’appartenenza sono influenzate da strutture sociali e politiche più ampie.