Abstract:
La tesi si apre con l’introduzione del problema del concetto di Overtourism, andando ad analizzare le principali conseguenze che ne derivano che peggiorano la vivibilità delle città caratterizzate da questo fenomeno, il punto di vista della sostenibilità e il culmine verso Antitourim e Tourismphobia. Inoltre, si portano tre esempi celebri in ambito di questo fenomeno (Maya Bay in Tailandia, Fjaðrárgljúfur in Islanda e Amsterdam nei Paesi Bassi) per elencare alcune soluzioni adottate che nei capitoli successivi verranno paragonate alle scelte del Governo e delle autorità locali giapponesi.
Una volta introdotto il tema, si entra maggiormente nello specifico mostrando un’analisi statistica ed economica del turismo in Giappone con focus sul mercato cinese che rappresenta la fetta più grande per lo Stato nipponico. Segue un’analisi dei tipi di turismo in Giappone e considerazioni personali riguardo due questionari sottoposti a Tokyo; il primo sottoposto a 60 turisti cinesi under 40 sulle attività scelte in Giappone, mentre successivamente il secondo sottoposto a 100 residenti under 30 impiegati nel settore del turismo sulla percezione di scelte e strategie del Governo. Si illustrano le principali città giapponesi che risultano anche essere le più visitate – tenendo conto sia del turismo domestico che internazionale – e quindi più a rischio di questo fenomeno che per alcune metropoli è già presente da decenni. Per queste dieci città è prevista una prima discussione generale su esse, una descrizione del loro tipo di turismo con relativa presentazione del loro World Heritage ma anche un’analisi della loro appetibilità e competitività turistica. Continuando, vengono anche presentati gli investimenti adottati negli ultimi anni e i ricavi ottenuti dal settore turistico per finire sulle recenti politiche adottate in tema turistico. Dopo aver introdotto il tema dell’Ecotourism, voglio riportare la scelta dei Tour Operator e Destination Manager giapponesi – nonché dei Governi locali – di introdurre l’Ecotourism nei sobborghi delle metropoli per contrastare l’Overtourism e la conseguente congestione delle principali città oppure di rivalutare il già pressante turismo in zone rurali lontane dalle grandi città o nelle tante isole.
Infine, vengono presentati i piani ideati per tre destinazioni rurali giapponesi, che ritengo rilevanti, per sviluppare turismi più ecosostenibili: Yakushima, Ogasawara e Karuizawa per le quali è stata centrale l’opinione e la partecipazione dei residenti.
Per concludere, si mette in luce la situazione attuale nel Paese attraverso l’analisi dei dati pubblicati da JNTO e JTB questo autunno e anche delle future politiche ecoturistiche e anti-Overtourism discusse da un Consiglio interministeriale questo ottobre.