Abstract:
In questo scritto, andrò a delineare una parte imprescindibile della storia delle culture nordiche ed europee, le creature immaginarie del folklore scandinavo.
Nello specifico, partirò dalla definizione di folklore, dal suo significato etimologico, per poi seguire le ramificazioni di questo termine in diversi generi letterari, partendo dal racconto orale fino ad arrivare alle più sviluppate leggende, saghe, fiabe e canzoni tradizionali.
Traccerò dunque un quadro generale della penisola scandinava dal punto di vista geografico e territoriale, per permettere di comprendere sia come il paesaggio e la conformazione del territorio abbiano contribuito alla creazione di specifiche credenze, figure del folklore e sapere popolare, sia come i narratori abbiano offerto, con i loro racconti, delle mappe dell'ambiente geografico e un quadro mentale, sociale e spirituale di quei luoghi.
Tramite l’immagine di una mappa, mi accingerò a segnare i luoghi fondamentali che hanno dato origine a determinate creature di questo mondo e a interrogarmi sul perché esse siano portavoce non solo della cultura di questi luoghi, ma anche di un pensiero comune, che si è esteso sempre più a livello globale e nell’immaginario collettivo.
Vorrei poi provare a tracciare un paragone tra le creature della regione scandinava e le nostre romanze, e vedere come alcune delle credenze popolari sviluppatesi in una determinata zona, siano riconducibili ad altre nate in una zona del mondo totalmente diversa, e quindi come l’essere umano sia accomunato da impressioni che portano quest’ultimo a produrre interpretazioni della realtà delle cose per premunirsi e superare delle avversità.
Concluderò lo scritto spiegando come queste creature rappresentino ancora oggi un faro di idee e la vera “Weltanschauung” dell’essere umano, puntualizzando sul fatto che non siano solo il frutto di fantasia e di voglia di intrattenere, ma anche un caposaldo della storia umana da trasmettere di generazione in generazione, rendendole tramite leggende e racconti, immortali.
