Abstract:
La bonifica ambientale è un’attività strategica per il recupero e la valorizzazione di aree degradate da contaminazioni di origine antropica. Tuttavia, la bonifica comporta anche dei costi elevati, sia economici che sociali, che devono essere confrontati con i benefici attesi. Per questo motivo, è necessario adottare dei metodi per la valutazione dell’efficienza delle bonifiche ambientali, cioè il rapporto tra i risultati ottenuti e le risorse impiegate. Ci si aspetta che uno studio sito-specifico dell’area interessata da contaminazione permetta l’individuazione dei parametri critici che vanno a condizionare l’efficacia del trattamento (granulometria, composizione del suolo, tempi di reazione...), in modo da ottenere un’ottimizzazione nella pianificazione delle opere di bonifica e una maggiore efficacia dei trattamenti. Infatti, è possibile utilizzare diverse tecniche, con costi ed efficienze differenti a seconda della tipologia di contaminazione che si affronta; in alcuni casi utilizzare diverse tecniche di bonifica in serie può portare a una riduzione complessiva dei costi di bonifica e una maggiore efficacia nel trattamento della matrice da bonificare.
In questo contesto si inserisce il presente lavoro di tesi, in cui sono stati analizzati i principali metodi di laboratorio per la valutazione delle caratteristiche sito specifiche della matrice da bonificare, come la granulometria, il grado e la tipologia di contaminazione e successivamente sono state valutate le azioni più idonee da intraprendere nell’ambito del procedimento di bonifica, e i principali limiti. Saranno applicate le tecniche di soil washing e una variante della tecnica di solidificazione/stabilizzazione (S/S), due tecniche ampiamente utilizzate nell’ambito della bonifica dei suoli contaminati da diverse tipologie di contaminanti.
Questo studio è stato applicato ad un caso studio relativo ad un’area industriale dismessa nel comune di Marghera, storicamente contaminata da metalli e composti organici (idrocarburi, IPA e fitofarmaci), al fine di verificare l’applicabilità e l’efficacia dei metodi considerati. La separazione delle frazioni granulometriche più grossolane da quelle più fini sembra essere una soluzione concertata, in quanto la contaminazione tende a concentrarsi nelle frazioni più fini, che quindi necessiteranno di un trattamento più spinto rispetto a quelle maggiori, con delle conseguenze non indifferenti sui costi finali delle operazioni di bonifica.
In questo studio si è osservato che l’applicazione in serie di queste due tecniche (un primo trattamento con soil washing, seguito da solidificazione/stabilizzazione) garantiscono una riduzione dei costi compresa tra il 10% e il 15% rispetto all’applicazione della sola tecnica S/S, a seconda delle caratteristiche del suolo da trattare, come la distribuzione granulometrica, e dalla concentrazione dei contaminanti.