Abstract:
Questo lavoro propone una ricostruzione teorica di alcuni aspetti della filosofia di Stanley Cavell, a partire dalla declinazione del concetto di costruzione di sé – che costituisce la prima parte di questa ricerca – parallelamente a un’analisi degli scritti sui film, tema di costante interesse per il filosofo statunitense, che ha coniato due generi nell’ambito del cinema americano degli Anni Trenta e Quaranta: la commedia del rimatrimonio e il melodramma della donna sconosciuta. Le principali interrogazioni alle quali la presente ricerca vuole rispondere possono essere così formulate: vale la pena di occuparsi di film sul piano filosofico? Se si risponde positivamente, quale contributo può dare la fruizione dei film alla dimensione della vita morale? Tra i temi trattati analiticamente: la filosofia dell’ordinario; la conversazione morale e la sua relazione col perfezionismo morale; la peculiare concezione di “genere” elaborata da Cavell; il rapporto di φιλία tra testi perfezionisti e lettori e fra film e spettatori.