Abstract:
La sicurezza nei luoghi di lavoro non rappresenta solo una attività necessaria per adempiere al quadro normativo vigente bensì costituisce un’impostazione culturale che, se integrata ad ogni livello dell’organizzazione, dal top management alla linea operativa e, percepita in ogni attività svolta, assume un valore strategico nel business core dell’azienda. La sicurezza e la salute dei lavoratori devono diventare uno degli obbiettivi a cui l’azienda tende. Sono considerati un valore aggiunto e divengono un’idea trainante nell’ottica di un’impresa fondata sul rispetto del lavoro e di chi lo svolge. Il mondo sta cambiando: i rapporti di lavoro evolvono, si diffonde lo smartworking, gli individui vogliono maggiori tutele, l’attenzione per questi aspetti diviene sempre più forte e l’imprenditore è tenuto perciò a riflettere maggiormente sulla sicurezza e salute dei suoi collaboratori. Già da tempo il tema assume rilievo nella cultura italiana ed è regolamentato puntualmente dal legislatore; ma l’incremento degli infortuni sul lavoro, la pandemia e l’emergere di nuove tipologie contrattuali, hanno fatto sì che il Legislatore modificasse ed integrasse la disciplina sulla salute e sicurezza sul lavoro. Punto di partenza dell’elaborato sarà proprio osservare l’evoluzione del quadro normativo e approfondire la legislazione in vigore. La sicurezza e la salute sul luogo di lavoro entrano, fin dalla loro origine, in diversi testi presenti nella regolamentazione italiana: la Costituzione, il Codice Civile, il Codice penale e lo Statuto dei lavoratori. Con la creazione della comunità europea la disciplina si è poi adattata a quelle che sono le direttive, col fine di uniformare e armonizzare le legislazioni degli stati membri. Tappa fondamentale è l’emanazione del d.lgs. 81/2008, che costituisce le basi di quelli che sono tutti gli adempimenti da assolvere per la salute e sicurezza sul lavoro e le attenzioni su cui fare luce. Nel secondo capitolo viene descritto lo scheletro del testo unico della salute e sicurezza del lavoro: quando si applica, quali sono i ruoli da identificare per la prevenzione e i loro obblighi, il coinvolgimento del lavoratore, la sua formazione e informazione, la fase di valutazione dei rischi e sanzionatoria in caso di inadempimenti. I protagonisti della sicurezza e salute sul lavoro hanno delle responsabilità connesse ai loro doveri e ai loro compiti in azienda e tutto ciò occorre rapportarlo alla responsabilità degli enti per illeciti amministrativi dipendenti da reato. Essa viene istituita nel 2001 col decreto legislativo n.231 e risulta essere una cosa sconvolgente per il nostro ordinamento. Col d.lgs. 81/2008 si interviene in questo ambito introducendo una responsabilità per le persone giuridiche anche in caso di reati colposi da infortunio sul lavoro quali omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse in violazioni delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Per escluderla bisogna predisporre un modello organizzativo idoneo a prevenire il reato della specie verificatosi, prima della commissione del fatto ed efficacemente attuato. Il capitolo terzo va ad analizzare il rapporto che sussiste tra questo elemento e il modello organizzativo previsto direttamente nel Testo Unico della sicurezza, nonché le criticità che emergono con l’introduzione di tali reati fra quelli presupposto, cioè per cui può esserci una responsabilità di un ente. Oggi questi aspetti sono impregnanti per le aziende che devono necessariamente pensare a un modello organizzativo idoneo ed efficace per tutelare i propri lavoratori e garantire così un ambiente sano ma anche evitare di incorrere in illeciti e sanzioni pesanti per la sopravvivenza stessa della loro attività. Il legislatore vuole responsabilizzare l’impresa e farle gestire il rischio perché possa essere più attenta al suo business.