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Questa tesi di laurea presenta la traduzione italiana di tre racconti della raccolta “Nëna e Diellit” [Madre del Sole] dello scrittore albanese Naum Prifti, pubblicata nel 2000 e non ancora tradotta in italiano.
Nell’introduzione ho presentato le informazioni più importanti sull'autore, sulla sua biografia e sulla sua opera letteraria nel contesto della letteratura albanese contemporanea. Naum Prifti (Colonia 1932-New York 2023) nel corso della sua carriera si occupa di generi diversi, e in questa raccolta si occupa soprattutto di miti, leggende, fiabe, rapsodie (canzoni epiche) e racconti popolari.
Per questa tesi ho scelto di tradurre due miti e una leggenda. Il primo mito racconta di un antico fidanzamento tra il Sole e la Luna e di come gli uomini preoccupati siano riusciti a non farli mai più incontrare. Un altro mito racconta dell’amore del popolo albanese per le montagne e di come riuscì a convincere Dio a lasciargliele per sempre. La leggenda narra del viaggio di Kostandin dall’oltretomba per restituire la sorella Garentina alla madre. Ho scelto queste tre storie perché mi affascinano e perché volevo cimentarmi nella loro traduzione.
Il primo capitolo è una trascrizione dei testi originali in albanese, mentre il secondo capitolo è la mia proposta di traduzione in italiano.
Nel terzo capitolo ho descritto in dettaglio le sfide traduttive incontrate durante la traduzione. Molte espressioni dei testi originali non avevano senso o erano difficili da comprendere se tradotte letteralmente. È stato quindi necessario adattarli al contesto linguistico e culturale dei lettori italiani, senza perdere il significato originario. Lo stesso vale per parole ed espressioni albanesi che hanno diverse possibilità di traduzione in italiano. Anche dal punto di vista grammaticale è stato necessario aggiustare le frasi, a volte modificare i verbi in aggettivi o sostantivi o viceversa. Inoltre, l’albanese possiede delle forme verbali che non hanno equivalenti in italiano ed è stato necessario trovare il modo di tradurle correttamente utilizzando diverse strategie linguistiche. Un’altra difficoltà risiede nelle parole scritte nell’antica lingua albanese o nel dialetto albanese dell’autore, per cui è stato necessario trovare la traduzione più adeguata all’interno del lessico moderno.
Il lavoro sulla traduzione di questi testi si articola in diverse fasi e comprende importanti sfide traduttive che ho analizzato nel dettaglio illustrandole con numerosi esempi. Ho adottato un approccio estraniante, nel tentativo di rendere il testo di arrivo il più accurato possibile rispetto al testo di partenza, sia a livello linguistico che culturale.
Credo che questi testi siano necessari per comprendere molti aspetti culturali del popolo albanese. Dato che questa raccolta non è mai stata tradotta prima, ho voluto provare a tradurre alcuni racconti per introdurre i lettori italiani a un certo ambito culturale. La cultura albanese è ricca di elementi antichi e presenti ancora oggi, come la fedeltà alle promesse, la credenza popolare nell’esistenza di creature buone e cattive e l’amore per le montagne. Ritengo, infatti, che un background culturale così ricco e affascinante, ma così poco conosciuto come quello albanese, funga da stimolo per chiunque sia interessato al folklore balcanico. Questo è l’obiettivo principale del mio lavoro, insieme al desiderio di superare le sfide traduttive che ciò comporta, per migliorare le mie conoscenze e competenze in questo settore. La diversità scatena curiosità e interesse per tutto ciò che non conosciamo. Ciò porta, nella maggior parte dei casi, al desiderio di approfondire la conoscenza di ciò che è sconosciuto, creando un ulteriore e continuo desiderio di nuova conoscenza. A mio parere, questo è uno dei motori della vita stessa. |
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