Abstract:
L’obiettivo di questo lavoro di tesi è analizzare come la retorica del Fascismo venga propagandata agli alunni che frequentavano la scuola elementare negli anni Trenta del Novecento, analizzando gli elaborati (temi, dettati, pagine di diario, serie di domande e risposte) presenti nei loro quaderni. Prima di compiere quest’analisi tematica e stilistica, che caratterizza la seconda parte di questo contributo, ho definito il contesto educativo in cui operava il Regime e gli aspetti principali della politica linguistica che aveva inaugurato, con un focus su uno degli strumenti chiave della propaganda ossia la scuola elementare. Andando più nel dettaglio ho passato in rassegna le principali riforme educative della scuola elementare durante il governo di Mussolini, focalizzandomi sui loro artefici, ossia i ministri dell’Istruzione. Successivamente ho individuato i mezzi tramite cui veniva attuata la propaganda a scuola, gli aspetti essenziali della politica linguistica autarchica inaugurata dal Duce per poi passare alla trattazione dei caratteri della lingua di Mussolini, distinguendoli tra l’ambito lessicale, sintattico e retorico. Quest’indagine è stata funzionale ai fini dell’analisi, che costituisce il cuore di questa tesi, in cui ho analizzato gli elaborati scolastici, distinguendoli tra elaborati spontanei e dettati, secondo una duplice prospettiva: tematica, per vedere quanto i contenuti dei quaderni rispecchino i motivi della propaganda e i principi cardine dell’ideologia fascista, e stilistica, prestando attenzione a come alcuni tratti lessicali, sintattici e retorici della lingua di Mussolini entrino negli elaborati e alle figure retoriche più usate. Durante la trattazione sono stati inoltre individuati gli errori più frequenti commessi dagli alunni, solitamente indagati negli studi di didattica dell’italiano.