Abstract:
Qual è il rapporto tra la fenomenologia trascendentale e il concetto di morte? È possibile indagare fenomenologicamente, assumendo dunque come dispositivi di analisi le premesse poste e gli obbiettivi critici raggiunti dall’approccio fenomenologico di Edmund Husserl all’interno delle sue opere, i casi limite nei quali la coscienza è temporaneamente o definitivamente assente? Il sussistere di tali casi limite mina forse la validità delle conclusioni dell’opera di Husserl? L’obbiettivo della trattazione sarà il considerare come Husserl all’interno delle sue opere abbia analizzato i casi limite di coscienza quali svenimento, sincope, e in particolare morte, arrivando ad evidenziare la necessità la necessità di una dimostrazione dell’esistenza di un co-soggetto garante della sussistenza ontologica di un mondo oggettivo, indipendente dalla sfera di ciò che è proprio per il soggetto, considerato dalla fenomenologia trascendentale come imprescindibile postulato della scoperta della correlazione universale.