Abstract:
Il fenomeno delle demenze è una sfida sociale molto impegnativa. Ad oggi non esistono terapie farmacologiche risolutive: la ricerca sul supporto post-diagnostico ai malati e alle loro famiglie evidenzia l'efficacia degli interventi ambientali e psicosociali.
Le politiche nazionali di Long Term Care, centrate sulla gestione familiare nella cura degli anziani non autosufficienti, hanno contribuito all’aumento del carico assistenziale. La necessità di alleggerire le famiglie, fornendo una pausa temporanea dall’assistenza, ha favorito lo sviluppo di gruppi di sostegno psicosociale.
Il volontariato dedicato alle persone con demenza e alle famiglie è una risorsa riconosciuta a livello istituzionale solo in tempi recenti. I Centri Sollievo sono servizi pionieristici in tale ambito: nati in Veneto nel 2006 grazie all’iniziativa di un’associazione di volontariato sono poi diventati un progetto Regionale nel 2013.
In Italia, la letteratura sul volontariato che opera nel mondo delle demenze è carente, mancano riflessioni sul valore di questo tipo di volontariato e quindi relative opportunità per valorizzarne la portata a livello sociale.
L’obiettivo della tesi è quello di esplorare l’esperienza dei volontari dei Centri Sollievo, poiché il volontariato costituisce l’essenza di tale servizio e lo distingue da iniziative analoghe.
Cosa significa fare il volontario nell’ambito delle demenze in un contesto centrato su assistenza e cura di tipo informale? Si è scelto di ascoltare e analizzare il vissuto dei volontari, attraverso il metodo delle interviste semistrutturate. Comprendere il punto di vista dei volontari mira a far emergere risorse e criticità del Centro Sollievo e a verificare i possibili condizionamenti derivanti dalle caratteristiche del servizio e del sistema di welfare italiano.