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Nell'ultimo decennio sono emersi diversi ostacoli nel sistema economico globale, esacerbati da crisi economiche e ambientali. Uno di questi può essere identificato nelle disuguaglianze economiche e sociali che stanno emergendo in tutte le economie, anche in quelle sviluppate; ciò ha portato a un crescente interesse nel campo dell’analisi dello sviluppo umano sostenibile, su come questo possa essere misurato e conseguito. Una degli indici di sviluppo umano, il più noto e adottato, è l'Human Development Index, elaborato dal Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, indice composito che funge da cruciale indicatore di progresso. Esso combina vari fattori di benessere come reddito, istruzione, aspettativa di vita e la sua applicabilità si estende a qualsiasi paese o regione. Pur essendo una base importante per stabilire il livello di sviluppo, fin dalla sua istituzione è stato oggetto di numerose critiche e modifiche; in particolare, un importante aspetto che è stato trascurato è quello della degradazione ambientale e dell’estrazione di risorse, che ha portato alla formulazione di indici come quello del Sustainable Development Index.
Nel contesto di analisi su come perseguire un modello di sviluppo umano sostenibile, uno dei punti principali è il ruolo del governo nell'economia di un paese. Ripercorrendo un dibattito lungo un secolo, incentrato su quale debba essere il livello di intervento del governo nell'economia, si sostiene la proposta che questo sia essenziale per stabilire un modello di crescita sostenibile, soprattutto nell'attuale economia globale post-Covid. La Cina è un esempio importante di progresso economico e sociale guidato dal governo, proponente un modello alternativo di sviluppo; negli anni, questo paese nato come società prevalentemente agricola è cresciuto fino a diventare una potenza economica in grado di competere con i principali attori economici. Ciò è stato possibile grazie a un approccio proattivo basato su una esplicita gestione governativa, spesso basata su cinque o più anni di pianificazione e investimenti strategici. La base di questi programmi può essere ricondotta alle ideologie politiche promosse dagli ultimi due segretari generali del partito: Hu Jintao e Xi Jinping. Per la prima volta nella storia cinese, con il programma "Società Armoniosa" di Hu Jintao, è stata esplicitamente affermata l’importanza di un percorso di crescita economica che includesse il benessere ambientale e quello dei cittadini. Prendendo la provincia del Guangdong come caso studio, è stato scelto il Sustainable Development Index sviluppato da Hickel come indice di riferimento per analizzare i dati di questa in tre diversi periodi: il 2000, 2010 e 2019. I dati risultanti vengono poi utilizzati per analizzare i trend di sviluppo della regione, per stabilire un modello tra le politiche ambientali proposte sia dal governo centrale che quello locale e la crescita dei livelli di sviluppo ambientale e umano negli ultimi vent'anni. Inoltre, vengono analizzati i punti critici dello sviluppo della regione, con l'obiettivo di comprenderne le cause. In conclusione, i progressi compiuti nel Guangdong negli ultimi vent'anni dimostrano un notevole cambiamento che ha dato un impulso al suo indice di sviluppo sostenibile, a differenza della nazione cinese che ha invece visto una notevole decrescita. Questa trasformazione è stata guidata da politiche e investimenti pianificati in settori quali istruzione, industria e ambiente, politiche che sono state condotte grazie all'attenzione del governo centrale sull'importanza di un modello di sviluppo sostenibile, come testimoniato dai programmi politici di Hu e Xi che si preoccupano di bilanciare la crescita economica con lo sviluppo sociale e ambientale. Mentre continua a mostrare cambiamenti e sviluppi, il Guangdong si presenta come esempio di come le iniziative di sviluppo guidate dal governo possano avere un'influenza positiva sul benessere generale dei cittadini. |
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