Abstract:
Questa tesi è il frutto di un lavoro etnografico svoltosi a Campinas, una città situata nello stato di San Paolo, in Brasile, e si propone di esporre uno degli aspetti centrali della vita delle persone transessuali, prendendo in esame quelle di alcune donne travesti, attrici nel collettivo di teatro contemporaneo PoloAC.
La costruzione fisica e sociale del corpo trans è centrale per la formazione di una identità di genere individuale e per il suo riconoscimento collettivo.
Le diverse identità di genere che derivano dalla concezione del proprio corpo, risuonano con le parole di “trans” e “travesti”: i due tipi di autodefinizione rispecchiano un’estetica corporale specifica.
Come sarà illustrato nell’elaborato, gli ideali di bellezza e femminilità sono precisi indicatori della categoria alla quale la persona T (transessuale) appartiene: i parametri estetici di genere sono conquistati attraverso una lotta con il proprio corpo, vissuta nel privato e nel pubblico, soprattutto all’interno della stessa comunità T.
In questo contesto, il teatro come forma di espressione artistica diventa mezzo di autorappresentazione per il PoloAC, il quale ha incontrato nei suoi spettacoli il modo per esorcizzare i pregiudizi e denunciare le violenze transfobiche. Il teatro è quindi uno strumento di rivendicazione personale e collettiva, una voce che vuole far conoscere al pubblico una versione emica della comunità T.