Abstract:
In Brasile, le recenti norme del governo federale hanno incentivato la regolamentazione del lavoro dei catadores tramite la creazione di cooperative e associazioni che a Porto Alegre prendono il nome di Unidades de Triagem (UT). Il catador è una figura professionale che si occupa del trattamento – raccolta, smistamento e commercializzazione – dei materiali di scarto riciclabili. Il municipio di Porto Alegre ha innescato la formazione di UT e vietato le forme di impiego informali; così facendo i catadores autonomi sono diventati illegali. Tuttavia, i riciclatori intervistati danno del proprio impiego definizioni che trascendono le dicotomie di legale e illegale, di formale e informale, esponendo i reali costi e benefici che implica il lavoro in strada e in cooperativa. All’interno delle UT le modalità di selezione dei materiali riciclabili dipendono da diversi fattori quali il lavoro manuale o meccanico, il numero di lavoratori, i costi delle utenze; tali criteri sembrano seguire le logiche economiche, che favoriscono la commercializzazione di quei materiali facilmente aggregabili e con un maggior valore di mercato. Il caso studio della cooperativa Cear qui analizzato mira ad evidenziare le contraddizioni tra le politiche pubbliche di Porto Alegre e la loro applicazione nelle realtà specifiche; questo scarto è legato all’esclusione di contesti difficili, come quello del narcotraffico e delle violenze di genere, i quali tuttavia sono parte viva dell’ambiente cooperativa.