Abstract:
La tesi ha come soggetto Živa Kraus, curatrice, pittrice e gallerista di origine Croata. Con più di quarant’anni di attività nel mondo dell’arte ha curato oltre duecento mostre, tra queste, molte sono state le prime in spazi inutilizzati veneziani a cui la Kraus, spinta da un forte impegno civico, è riuscita a infondere un nuovo valore. L’attività pioneristica della curatrice si concretizza non solo da un punto di vista topografico ma anche per le proposte di linguaggio artistico. Nel 1979 fonda, infatti, la prima galleria veneziana incentrata principalmente sull’esposizione di fotografie. Nella prima parte della tesi, è descritta la formazione accademica e professionale di Živa Kraus, con particolare attenzione dal suo arrivo a Venezia, dove collaborerà con Peggy Guggenheim, Emilio Vedova, la Galleria il Cavallino e la Galleria Diaframma. Viene inoltre illustrato e approfondito il panorama artistico culturale veneziano degli anni Settanta fondamentale per la comprensione delle vicende. La tesi procede con l'analisi di alcuni elementi che caratterizzano l'idea dietro il progetto curatoriale di Ikona Gallery: la valorizzazione di Venezia e la promozione della fotografia e l'attenzione alla fruizione che mira all'educazione del pubblico. L'ultimo capitolo segue l’itinerario topografico che Živa Kraus ha tracciato a Venezia con le sue mostre. Vengono trattati tutti i luoghi in cui ha inaugurato un’esposizione, scegliendo per ognuno di essi uno o più mostre come casi studio. L’obiettivo è quello di esaminare con uno sguardo più pratico, lo spazio, l’idea, l’allestimento e l’evento in modo da dimostrare l'eccezionalità di Ikona Gallery. Il lavoro di tesi è frutto di una ricostruzione bibliografica, fotografica ma soprattutto dell’aiuto diretto di Živa.