Abstract:
Alle pendici di Monte Verità (Ascona, Svizzera) sin dall’inizio del Novecento si respira un clima di tolleranza e spiritualismo che apre le porte a intellettuali e artisti, divenendo centro gravitazionale per chiunque cercasse una via alternativa ai dettami della vita contemporanea. Pur non esistendo più attivamente questa realtà utopica al suo arrivo negli anni Cinquanta, è qui che Luigi Pericle sceglie di trasferirsi per dedicarsi alla sua ricerca, fino a ritirarsi del tutto dalla mondanità alla fine del 1965. Arrivato al successo grazie alle sue parallele carriere di fumettista e pittore, si allontana dal mercato artistico per seguire la sua totalizzante ricerca di una verità assoluta, comprendente ogni sfera dell’esistenza umana. La cesura con il sistema dell’arte non ha però significato la fine della sua produzione pittorica, anzi ne comporta svolte e implementazioni, portate avanti in completa riservatezza. Tutto il patrimonio e la più generale testimonianza della genialità intellettuale di Pericle ci sono oggi noti solo grazie all’Associazione Archivio Luigi Pericle, nata a seguito della scoperta delle sue opere lasciate in abbandono dopo la sua morte. Questa tesi ha l’obiettivo, oltre a quello di esplorare l’enigmatica figura di questo artista, di esaminare il progetto di valorizzazione dell’eredità culturale lasciata da Pericle portato avanti dall’Associazione, che la vede impegnata nella realizzazione di un importante e oculato percorso espositivo internazionale.