Dai muri al Web. Spazi di produzione e di condivisione della Street Art

Abstract

La Street Art nasce e si sviluppa all’interno dello spazio urbano come movimento controculturale in contrapposizione al controllo esercitato dai poteri forti sull’esperienza della città e sulle immagini che circolano al suo interno. La Street Art è riuscita a manifestare la sua trasversalità spostandosi dalla strada al museo, al mercato dell’arte ed infine sul Web. Si tratta di un percorso irregolare, ricco di contraddizioni e di questioni tutt’ora dibattute, come il bisogno di proteggere la natura illecita, sovversiva ed effimera della Street Art, o di incoraggiare il suo ingresso nel sistema dell’arte. Tra la clandestinità e l’ufficialità della Street Art, si collocano una serie di alternative ibride, che si sono sviluppate tra la strada, il museo e, in ultimo, nella realtà virtuale, generando nuove forme espressive. Tra rivendicazioni e tentativi di ricontestualizzazione, la fotografica (analogica e digitale) diventa un necessario mezzo di documentazione e un’occasione per trovare altri “luoghi” che la accolgano. I social media, con la loro capacità di far dialogare le comunità di utenti, rappresentano la più recente forma di messa in circolazione della Street Art, arrivando anche ad influenzare le sue modalità di produzione, spingendo gli street artist a concepire le proprie opere in vista della loro condivisione su social, sui blog e negli archivi digitali. Esplorare queste recenti forme di fruizione e diffusione può aiutare a comprendere meglio il potenziale comunicativo e partecipativo della Street Art e a prendere consapevolezza delle sue nuove pratiche di produzione, così come di interazione con il pubblico, senza rinnegare il suo legame con la realtà urbana.