Abstract:
Il presente contributo intende valorizzare il ruolo che, a detta della scrivente, la lettura, nelle sue diverse manifestazioni e fenomenologie, riveste all’interno di quella particolare tipologia di biblioteca – certamente la più dibattuta sul piano delle funzioni e dei servizi – che è la biblioteca pubblica. Se nella prima parte del lavoro (capp. 1-3) si cerca di indagare il fenomeno a livello più generale e al di fuori dell’ambiente strettamente bibliotecario, prendendo in considerazione alcune significative riflessioni sul leggere provenienti da campi disciplinari differenti (filosofia, critica letteraria, scienze sociali, neuroscienze), nella seconda parte (capp. 4-6) invece, il discorso entra nel vivo del dibattito biblioteconomico guardando alla lettura e alle sue versatili declinazioni, come cuore, anima ed essenza della biblioteca pubblica, attuale e futura. Dall’essere innanzitutto uno spazio dove praticare in maniera appagante l’attività del leggere, al fornire numerosi servizi che ne promuovano la pratica, anche condivisa, l’immagine dell’istituzione che emerge alla fine del percorso è soprattutto quella di una realtà in cui la lettura è nativamente collocata e dove il leggere diviene strumento fondamentale per la costruzione di relazioni ricche, diversificate, appaganti. La biblioteca che legge si fa quindi, per dirla con le parole di Michel Melot, «Le lieu des liens» dove il «Sovente il libro non è che l’occasione del legame, il suo prolungamento».