Abstract:
La tesi è un primo tentativo di ricostruzione dei temi di studio e dei metodi di lavoro e di ricerca di Anna Maria Bruzzone, insegnante e studiosa indipendente che si è occupata di esclusione sociale, rispetto alla deportazione femminile, alla Resistenza delle donne e alla psichiatria, fra gli anni '70 e gli anni '90. Nella prima parte si analizza il suo percorso di formazione universitario e più nello specifico la tesi di laurea in psicologia condotta sulla base della sua prima esperienza sul campo fatta presso l’ospedale psichiatrico di Gorizia nel ’68 con lo strumento dell’intervista. Nella seconda vengono esposte le modalità con cui sono state portate avanti le ricerche sulla deportazione piemontese (con la creazione dell’Archivio della Deportazione Piemontese) e, più nello specifico quella su “Donne, guerra, memoria”, in merito all’esperienza della Seconda Guerra mondiale per le donne in Italia: si offrono un’analisi delle trascrizioni e di alcuni brani di interviste e un resoconto degli incontri con studiosi e studiose che parteciparono a tali ricerche e che hanno contribuito a delineare il contesto di relazioni di lavoro e di amicizia in cui era inserita Bruzzone nel periodo torinese (anni ’80-’90). Nell’ultima parte si articolano a grandi linee i contenuti dell’archivio sonoro della studiosa conservato ad Arezzo, con un focus particolare sui materiali che non sono confluiti in pubblicazioni.