Abstract:
La presente tesi ha come tema il concetto di sospensione. Nel corso della storia della filosofia, questa nozione ha incontrato diverse visioni, giocando un ruolo sempre nuovo e dirottando il logos filosofico lungo vie differenti, sia dal punto di vista epistemologico, sia da quelli ontologico e gnoseologico. Questa ricerca ne individua in particolare tre che, per quanto distanti – talora storicamente, talora teoreticamente – condividono il motivo della sospensione e gli conferiscono un posto di primaria importanza nello studio del pensiero. La prima è quella battuta dai pensatori che per primi introdussero l’epoché (questo è il termine greco che sta per sospensione) nell’orizzonte filosofico, gli scettici antichi; la seconda è la via della sospensione metodica inaugurata dal pensiero moderno con Descartes e proseguita dalla fenomenologia di Husserl; la terza, più trasparente nelle intenzioni, ma al contempo straordinariamente vicina al nostro sentire contemporaneo, segnata dalle sospensioni esistenziali di Heidegger e Sartre. Oltre a presentare le analogie e le differenze che intercorrono tra le tre diverse forme di sospensione, obiettivo di questa ricerca è quello di dimostrare come si possano riconoscere in tali declinazioni le tappe di un medesimo cammino evolutivo del concetto – in questo senso si è scelto di usare, nel sottotitolo, il termine metamorfosi. Nelle battute conclusive viene esposta una personale interpretazione, secondo la quale si può riconoscere un primato, in termini ontologico-esistenziali, di una delle tre sospensioni analizzate.