Abstract:
Negli ultimi anni numerosi shock sistemici hanno generato instabilità politica ed economica fino a disintegrare le catene del valore globali. Ciò ha portato ad una maggiore richiesta di sicurezza da parte dei cittadini, che hanno visto le loro richieste tradotte nelle nuove agende politiche dei governi del mondo: siamo d’innanzi ad un cambio di paradigma della globalizzazione. Constatate le nuove esigenze pubbliche, è necessario riformare le infrastrutture critiche di ogni Paese, pilastri che consentono il regolare svolgimento delle attività vitali per uno stato e per il suo prosperare. Questa tesi si concentra sul ruolo dei porti come infrastrutture critiche fondamentali per l’Italia. L’autrice cercherà di dimostrare che trasformare i porti italiani in poli di sviluppo è un’operazione necessaria per portare un vantaggio strategico all’Europa nei campi dell’energia, delle telecomunicazioni, del commercio, della sostenibilità ambientale e per garantire maggiore sicurezza nel Mediterraneo. L’obiettivo verrà raggiunto illustrando come i porti italiani si stanno organizzando per fronteggiare le minacce odierne alla sicurezza internazionale: l’indipendenza dal gas russo, la continuità dell’approvvigionamento in caso di interruzione delle GVCs, il controllo delle reti di comunicazione, il monitoraggio dell’inquinamento ambientale e dell’innalzamento delle maree. L’Italia ha ora l’opportunità unica di diventare un Paese strategico per l’Europa come hub energetico e logistico, di monitoraggio per la qualità dell’ambiente e hub per le vie di telecomunicazione che si snodano sott’acqua, ma perché ciò avvenga l’Italia dovrà acquisire maggiore consapevolezza del patrimonio liquido che la circonda.