Abstract:
Questa tesi si pone come obiettivo quello di analizzare il ruolo di hun 魂 e po 魄 nella Cina antica, in particolare nelle fonti compilate tra il III-I secolo a.C. Secondo la teoria più diffusa, al momento della morte dell’individuo l’anima si divide in due parti, una chiamata hun e l’altra po.
Attraverso l’utilizzo di molteplici fonti, nella prima parte della tesi si esploreranno le varie teorie sull’anima, o meglio, sulle “anime”, elaborate nella Cina antica. A tal proposito verrà condotto uno studio su un manoscritto su listarelle di bambù risalente indicativamente al II sec. a.C. Il manoscritto, intitolato Fanyin 反淫 e dall’autore sconosciuto, presenta un dialogo proprio tra hun e po. Ciò che rende lo studio di questa opera ancora più interessante, è la grande somiglianza, da un punto di vista contenutistico, con un altro testo dello stesso periodo intitolato Qifa 七发 e attribuito a Mei Cheng 枚乘 (circa 210-140 a.C.).
La seconda parte della tesi invece sarà dedicata alla traduzione di una sezione contenuta all’interno del IV volume della collana Beijing Daxue cang Xi Han zhushu 北京大学藏西汉竹书, che consiste in un’analisi particolarmente minuziosa della forma, dello stile e del contenuto di Fanyin mettendolo a confronto con Qifa e altre opere coeve.