Abstract:
Lo spazio è spesso considerato l’ultima frontiera dell’esplorazione umana. Dopo la Seconda guerra mondiale, dagli anni Sessanta del secolo scorso, la scienza missilistica acquisì un’importanza fondamentale per gli Stati Uniti d’America e l’URSS: la strategia di mutua deterrenza nucleare generò infatti una grande richiesta da parte militare di missili balistici intercontinentali (ICBM) e di satelliti spia. La Corsa allo Spazio, iniziata il 4 ottobre 1957 con la messa in orbita dello Sputnik, non soltanto promosse la ricerca scientifica, ma fu anche ispirazione per nuove strategie di sicurezza e discussioni di politica internazionale ancora attuali e sempre in evoluzione, grazie anche alla partecipazione di un sempre più nutrito numero di Stati all’esplorazione spaziale nel corso degli ultimi decenni. Quando la Seconda Era Spaziale ha avuto inizio nel 2003, con il successo della prima missione con equipaggio del Programma Spaziale Cinese, la Cina ha posto nuovi dilemmi strategici al Giappone e all’India, che con i rispettivi programmi di ricerca nazionali durante la seconda metà del 1900 hanno conquistato il rango di potenze spaziali regionali in Asia. Questo elaborato esaminerà le ragioni strategiche della recente collaborazione scientifica tra il Programma Spaziale Giapponese e il Programma Spaziale Indiano, con l’intento di sottolinearne i legami con la politica nipponica del Free and Open Indo-Pacific, nonché la funzione deterrente nei confronti di Pechino.