Abstract:
Questo elaborato si propone di offrire una rassegna di posizioni e strumenti teorici utili a comprendere il dibattito internazionale sul linguaggio sviluppatosi negli anni Sessanta e Settanta in sede artistico-letteraria e filosofica. In particolare, esso si concentra sul pensiero semiotico di Jurij Lotman con l’intento di applicarlo all’analisi di opere ibride, indefinibili alla luce di un unico codice, in cui parola e immagine vengono fatte produttivamente interagire. Si è quindi preso in esame il contesto della neoavanguardia emiliana riunita intorno alle edizioni Geiger e alla rivista «Tam Tam» (1972-1991). I suoi principali animatori furono Corrado Costa, Giulia Niccolai e Adriano Spatola, che, trasferitisi a Mulino di Bazzano (PR), diedero vita a un inedito laboratorio di scrittura, in cui si incontravano intellettuali, poeti e artisti sperimentali provenienti da tutto il mondo. In questa realtà nacque Poema & Oggetto di Giulia Niccolai, un libro d’artista verbo-visivo pubblicato nel 1974, che è stato scelto come caso di studio per questo lavoro. L’opera è stata innanzitutto inquadrata all’interno della riflessione sul linguaggio che l’autrice stava conducendo in quegli anni attraverso una serie di esperimenti poetici di grande originalità. In seguito, si è tentato di mettere in pratica i presupposti teorici iniziali e, nello specifico, di verificare l’applicabilità degli strumenti lotmaniani a operazioni artistiche che contaminano sistematicamente linguaggi diversi.