Abstract:
Sebbene l’implementazione estesa dello smart working sia stata opportunamente tematizzata e discussa nella sua dimensione macro, a ciò non è seguita una complementare analisi della sua dimensione domestica, ragione per cui, è opportuno allargarne il dibattito integrando alle valutazioni di stampo meramente quantitativo delle riflessioni di natura qualitativa. Appurato infatti come questo offra diversi benefici in ambito logistico, energetico e conseguentemente economico ed ambientale, occorre inoltre domandarsi se tali giovamenti trovino seguito anche nella sfera privata dei lavoratori. Temi quali l’indeterminatezza dell’effettivo orario di lavoro, percezione di una socialità distorta, aumento della pigrizia fisica e mentale, assuefazione totale ai dispositivi digitali, rappresentano tutti fenomeni da attenzionare accuratamente in vista di scenari futuri in cui lo smart working potrebbe rappresentare non più un’eccezione bensì la norma.