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Questa tesi di laurea magistrale ha come obiettivo la comprensione del sistema pensionistico italiano al fine di rapportarlo con altri sistemi pensionistici di paesi europei.
Il primo capitolo apre spiegando brevemente cos’è e cosa comprende la previdenza di base, ponendo particolare attenzione alla definizione di ‘speranza di vita’, che sarà utile per comprendere, in particolare, le motivazioni sottostanti le riforme pensionistiche; inoltre in tale capitolo si enuncia brevemente il funzionamento della previdenza, sia di base che complementare.
Una volta introdotti questi argomenti si procederà ad un’analisi più strutturata della situazione italiana. Si vedrà come la previdenza complementare del nostro Paese si basi su tre pilastri: un primo rappresentante la previdenza obbligatoria, che lo stato è obbligato a erogare; un secondo pilastro riguardante i fondi pensioni, i quali possono essere emessi da banche, SIM, SGR etc; infine si arriva al terzo pilastro che concerne i PIP, strumenti emessi dalle imprese di assicurazione.
In questo capitolo non solo vengono spiegate le differenze tra i pilastri, ma viene anche analizzata temporalmente la situazione italiana, si è infatti partiti con le prime riforme e dalla situazione primordiale di pensione garantita ai cittadini, fino ad arrivare ai gironi nostri.
Il secondo capitolo si occupa invece di cercare di comprendere come funziona la previdenza complementare in alcuni dei Paesi europei. L’obiettivo di questo capitolo è proprio quello di cercare di capire se esistano differenze evidenti tra sistemi pensionistici appartenenti ad un sistema comune quale quello dell’Unione Europea.
Per effettuare questa analisi non vengono confrontati tutti i paesi dell’UE, questo sia perché la mole di lavoro risultante da un confronto a 360 gradi risulterebbe notevolmente gravosa, sia perché si sarebbe corso il rischio di essere ripetitivi, considerando che alcuni sistemi pensionistici sono molto simili.
Proprio riguardo quest’ultimo tema si è scelto di impostare l’inizio del secondo capitolo concettualmente divergente, cercando di trattare stati che utilizzino sistemi pensionistici simili a quello della penisola, ma anche altri che basino la propria previdenza su sistemi completamente opposti. Proprio per questo motivo, sempre nel secondo capitolo, si ritroverà un paragrafo che si occupa dell’analisi delle principali divergenze tra il nostro sistema e quelli che adottano soluzioni completamente diverse.
Infine, sempre nel medesimo capitolo, si analizzerà la disciplina comunitaria ed i nuovi prodotti offerti a livello europeo, chiamati Pan European Personal Pension Products.
Questi sono stati introdotti a marzo 2022 quindi rappresentano sicuramente un tema di attualità che necessita un approfondimento.
Seguirà dunque un capitolo nel quale si cercherà di analizzare un esempio pratico, in particolare si prenderà in esame un medesimo reddito e si cercherà di comprendere se vi siano differenze sostanziali tra previdenza di base e quella facoltativa.
Per concludere infine vi sarà una breve considerazione personale riguardo la bontà del sistema pensionistico Italiano e sulla scelta dell’UE di non regolamentare specificamente il tema in questione. |
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