Abstract:
I media svolgono un ruolo di enorme importanza in Cina, sia per la tradizionale funzione di supporto alla leadership al potere, sia perché sono sempre più impegnati nel promuovere lo sviluppo della società civile. Essi, a seguito delle riforme intraprese dal Paese, e ancora di più dopo il suo ingresso nella WTO, sono andati incontro a dei cambiamenti senza precedenti, acquisendo maggiori spazi di autonomia. Con il giornalismo investigativo, e grazie al supporto di Internet, i media rappresentano il luogo prediletto per il dibattito sulla società civile cinese, e l’opinione pubblica se ne serve per far sentire la propria voce. I cittadini della RPC che si vedono violati nei loro diritti e nelle loro libertà, si servono dei media, e degli avvocati per la tutela dei diritti, per portare alla luce i problemi che li affliggono. I media quindi svolgono un ruolo di supervisione del benessere della società stessa e influenzano le decisioni prodotte dal giudiziario, responsabile teoricamente della tutela dei diritti degli individui. Ne scaturisce un conflitto tra i giudici e i giornalisti, che si dimostrano sempre più attenti nel loro ruolo di difensori dei cittadini. L’antagonismo tra giudiziario e sistema mediatico è influenzato nel suo esito dall’onnipresente Partito comunista, minacciato sempre di più da un’opinione pubblica sempre più influente, che è la base della sua legittimazione. I giornalisti, oltre che gli avvocati, proprio perché agiscono all’interno del sistema vigente e secondo le regole imposte dal PCC, sono i maggiori responsabili del progresso della società civile e dei cambiamenti politici e legislativi del Paese.